Questa è la prima delle ‘chiacchierate’ che quest’anno proporremo all’interno del nostro blog; saranno brevi scambi con alcuni dei nostri tanti clienti, un modo per festeggiare i nostri vent’anni di attività.

Sapersi raccontare è sempre molto difficile ma l’idea di queste interviste nasce, innanzitutto, dal desiderio di condividere ciò che in termini di risultato, efficienza, popolarità, successo ed eccellenza è stato raggiunto, nell’ambito del proprio percorso imprenditoriale, da coloro che verranno intervistati, affinché possano essere d’ispirazione per qualcun altro.

In un mondo sempre più interconnesso e globalizzato, siamo consapevoli che essere imprenditori equivale a possedere una buona dose di coraggio, a credere nelle proprie possibilità e in quelle del mercato, ad accettare il rischio d’impresa e a dimostrare, a sé e agli altri, fiducia nel prossimo e nel futuro, non per mero altruismo ma perché si crede in ciò che si fa. In fin dei conti, condividere le esperienze di lavoro, rendere testimonianza concreta di ciò che significa rischio imprenditoriale, etica del lavoro, responsabilità sociale, conoscere le modalità organizzative e gli strumenti di lavoro, digitali e non, utilizzati dalle realtà aziendali più variegate, dare infine un senso compiuto a parole come innovazione, sostenibilità, digitalizzazione, può essere di reciproco aiuto e di mutuo interesse sia per chi ci segue che per noi come Studio.

Intervista a Alessandra Aloe di aloe&wolf.vintage

Oggi è la volta di Alessandra Aloe, che definire una commerciante sarebbe alquanto riduttivo e basterà leggere le sue risposte per capire perché. Di fatto, si è letteralmente ‘inventata’ un lavoro! Il suo piccolo mondo antico Aloe&Wolf si trova a Siena, a due passi da Piazza del Campo, ed è un posto molto interessante. Il motto aziendale è “no past, no future

Alessandra, potresti spiegare in poche parole di cosa ti occupi, com’è nata l’idea della tua attività e qual è il significato del nome che hai scelto come ragione sociale?

Dal 2004 gestisco un negozio e un archivio di vintage [1] nel centro di Siena: acquisto, vendo e noleggio abiti e accessori d’epoca, databili tra i primi del ‘900 e il 2000. Il mio lavoro nasce da una passione innata, mi piace cercare il bello in mezzo al caos, i mercatini mi hanno sempre trasmesso energia e li frequento sin da giovanissima.

All’università ho studiato architettura e ho sempre colto un profondo legame tra moda, arte e l’architettura stessa, quindi, il mio lavoro, la mia ricerca, si basano molto sulla cultura dell’armonia, della bellezza, dei colori, delle forme.

Ultimamente, il vintage ha acquisito un valore estremamente etico, basato sulla sostenibilità del riciclo, e questo ha nobilitato molto il mio lavoro e ne vado molto fiera.

Quanto al nome della mia attività – Aloe&Wolf – Aloe è il mio cognome, ma tutti mi chiamano così, e Wolf è il soprannome del mio compagno di allora; adesso, siccome wolf in inglese significa lupo, potremmo associarlo alla lupa simbolo della città!

Avviare un’attività come imprenditrice è stata una scelta ponderata o un azzardo? Ci sono stati elementi particolari che hanno influito sulla tua scelta (consigli di amici, finanziamenti, ecc.)?

Ai tempi dell’apertura della mia attività, due sono stati gli elementi chiave: uno, direi l’azzardo di lanciarmi senza rete in un progetto tutto mio e nato su una passione; l’altro, molto più razionale, quello di vendere pezzi unici e irripetibili, in un mondo soffocato e annoiato dalla globalizzazione.

Non ho avuto finanziamenti, ero un po’ superficiale e distratta allora. Col senno di poi penso che avrei potuto fare di meglio, visto che all’epoca avevo 28 anni e rientravo appieno nella categoria ‘giovane donna imprenditrice’… ma tant’è!

È stato difficile farsi conoscere? Che strategia di marketing è stata (e/o viene tuttora) adottata?

La cosa più difficile è stato e continua a essere conquistare la stima e la fiducia dei propri clienti – e anche dei propri fornitori – e poi mantenerla.

Seguire una strategia è nulla se alla base non c’è un progetto vero, sincero e appassionato, almeno per quanto mi riguarda. Il passaparola, nel mio ambito, è fondamentale: far uscire dal negozio una persona soddisfatta e felice, che abbia vissuto un’esperienza positiva, anche senza aver acquistato nulla, ti garantisce la migliore pubblicità del mondo! E poi ci sono le fiere, le collaborazioni, gli articoli, le foto, il tutto per arrivare a un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. Negli anni abbiamo avuto diverse citazioni su grandi testate internazionali senza aver mai pagato per un’inserzione, tutto estremamente spontaneo e non nego una grandissima soddisfazione!

Innovazione tecnologica, sostenibilità, digitalizzazione come vengono declinate nella tua azienda?

Questo è un lavoro tutto nuovo, abbiamo e stiamo approfittando di questo periodo di restrizioni – causa emergenza sanitaria – per portare avanti un nostro grande progetto che comprende un archivio digitale, un sito con shop on line e una più efficace comunicazione via social media, in modo da mantenere ben attivi i contatti con i nostri clienti e amici di tutto il mondo, anche nei periodi di minore attività.

A questo proposito, l’uso dei social per promuovere la tua attività lo consideri importante? Se sì, in che modo lo gestisci, ti sei affidata a uno specialista, magari a un social media manager, oppure hai optato per il fai da te?

I social media sono una risorsa enorme e piena di segreti e tattiche da studiare e conoscere, è sicuramente un lavoro da affidare a qualcuno preparato, esperto in comunicazione. Per ora me ne sono occupata personalmente, a livello direi quasi amatoriale, con piccoli successi e qualche flop, ma sicuramente esprimendo lo stile della mia attività, al quale tengo molto.

In futuro conto di affidarmi a nuovi collaboratori, per far gestire il tutto sotto la mia supervisione.  Stiamo anche lavorando ad un progetto di re-branding (n.d.r. rinnovo della immagine aziendale) con un grande illustratore e web designer …presto lo presenteremo!

Che tipo di clientela si rivolge a te? Pensi che potresti diversificare o sviluppare in qualche modo la tua attività?

La nostra è la clientela più eterogenea del mondo, si va dall’ adolescente in cerca di un vestito economico o esuberante alla super ricercatrice di capi vintage con budget illimitato, passando per l’anziana signora elegantissima in cerca di bijoux eccentrici o al signore un po’ dandy che colleziona foulard di seta …

Il mondo del vintage è molto ricco e divertente, ma la nostra clientela è spesso molto esigente e acculturata, bisogna conoscere molto bene ciò che si vende per evitare di fare fiasco.

Raccontaci quali sono stati i riconoscimenti che hai ricevuto in questi anni?

Il riconoscimento più grande in assoluto rimane la gente che torna da noi anche dopo anni, è una dimostrazione di stima e affetto impagabile. Poi, poter avere tra i clienti abituali star di fama internazionale tra cui Kate Moss, che sta al vintage come Bill Gates sta ai pc, be’…la dice tutta!

Nel 2019 siamo stati annoverati tra i migliori vintage shop del mondo, dal Financial Times e questo ci ha dato tanta soddisfazione!

Infine, potresti affermare di aver raggiunto i tuoi obiettivi e di aver realizzato i tuoi sogni, almeno lavorativamente parlando?

Sento di avere ancora molto da imparare e da fare, vorrei riuscire a rendere più stabile il mio lavoro, la mia attività, ma essere imprenditori in questo periodo storico, in particolare in Italia, è estremamente complicato, si ha la sensazione di essere perennemente appesi a un filo, una precarietà che a volte può essere stimolante, ma spesso è estenuante.

Però, non posso negare di vivere il mio piccolo sogno; il mio lavoro mi piace, mi diverte, mi appaga ed è spesso la mia terapia a tutti i malesseri della quotidianità!

aloe&wolf.vintage
via del Porrione 23 Siena
infoline +39.3921819681
www.aloewolf.it

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[1] Nel linguaggio della moda, con riferimento a capi di vestiario, bigiotteria, pezzi di arredamento d’epoca o di gusto sorpassato e démodé, gli oggetti vintage evocano periodi remoti o testimoniano lo stile di un certo periodo o di uno stilista; definisce altresì la tendenza stessa a fare uso di abiti, gioielli, oggetti di gusto sorpassato (definizione Treccani)

 

 

Viale Sardegna, 37
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