Servizio civile: ne hai mai sentito parlare?

È forse un tipo di lavoro? Niente affatto, anche se la maggior parte delle volte il servizio civile viene erroneamente scambiato con un rapporto di lavoro subordinato o con una modalità di volontariato. Invece, non si tratta né dell’uno né l’altro perché, di fatto, il servizio civile è un istituto autonomo ed indipendente che si colloca in una zona grigia nella quale comincia a diventare sempre più difficile tracciare un vero confine tra rapporto formativo e rapporto lavorativo.

Il servizio civile, in effetti, è uno strumento prezioso con il quale un giovane può costruire una rete di contatti, maturare (indirettamente) le sue prime esperienze professionali e sviluppare nuove competenze che vadano ad alimentare il suo curriculum vitae.

Nato con i primi obiettori di coscienza italiani del secondo dopoguerra che, per motivi diverse (religiosi e /o politici), si rifiutavano di imbracciare le armi per prestare il servizio militare obbligatorio, il Servizio Civile Nazionale è poi diventato un’alternativa alla leva militare; pur non essendo una misura di politica attiva del lavoro, spesso viene etichettato come tale.

Attualmente, l’Italia ha inserito il servizio civile nel programma europeo di Garanzia Giovani – l’unica tra i paesi europei a farlo – con il preciso intento di combattere l’inattività dei giovani NEET – acronimo inglese di “Not in Employment, Education or Training” – ovvero, giovani che non studiano e non lavorano, scelta che rischia di alterarne la sua finalità originaria, orientata alla promozione:

  • della tutela dei diritti sociali,
  • della difesa e della salvaguardia del patrimonio nazionale,
  • della cittadinanza attiva.

Tuttavia, il legislatore italiano, nel suo tentativo – implicito – di combattere la drammatica disoccupazione giovanile, non ha trascurato le potenzialità di questo strumento nel facilitare ai giovani nuove opportunità occupazionali, favorendo al tempo stesso un ricambio generazionale nel mondo del lavoro.

Infatti, molti studi dimostrano che il servizio civile può contribuire efficacemente ad attenuare o tamponare il problema in questione ed è per questo che è stato promosso uno svecchiamento dell’istituto, attraverso il riconoscimento a favore dei “servitori civili” di tutele essenziali tipiche dei lavoratori dipendenti.

Il DPCM 14 gennaio 2019 ha regolato il rapporto di collaborazione – che, lo ribadiamo, non è un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato – tra il giovane, l’ente d’accoglienza e lo Stato. Ad esempio:

  • la tutela della maternità,
  • la tutela in caso di malattia,
  • la tutela dell’integrità psico-fisica nel luogo di servizio,
  • i riposi giornalieri e settimanali,
  • i permessi ordinari e straordinari (che corrispondono alle ferie retribuite e ai permessi veri e propri dei lavoratori subordinati)
  • la retribuzione, che in realtà, sarebbe un assegno mensile simile ad un rimborso spese pari a € 439,50 netti (nel 2020), esente da imposte tributarie.

Tale l’importo è soggetto a un incremento biennale, sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, accertata dall’ISTAT.

Chi può presentare domanda al servizio civile?

È rivolto a giovani in possesso della cittadinanza italiana, ma anche cittadini di un altro paese dell’Unione Europea oppure di un paese extra-comunitario, purché regolarmente soggiornante in Italia, di età compresa tra i 18 e i 29 anni ancora non compiuti (quindi, età massima di 28 anni e 364 giorni). In quest’ultimo caso, benché l’ammissione al servizio civile non consenta il prolungamento della durata del permesso di soggiorno, rappresenta indubbiamente evento storico: il passaggio dal Servizio Civile Nazionale al Servizio Civile Universale.

Dov’è possibile svolgere il servizio civile?

Presso enti pubblici o privati senza fini di lucro, che operino nei settori ambientali, forestali, storico-artistici, culturali e della protezione civile. Esempi piuttosto noti sono la Misericordia, ente morale, o all’estero i c.d. Caschi Bianchi, corpi di pace internazionali. Dunque, è possibile svolgere il servizio civile anche all’estero, e in questo caso al giovane spetta un’indennità di trasferta che varia dai 13 ai 15 euro al giorno, in base al costo di vita del paese.

Come si fa per presentare domanda al servizio civile?

Tutti i giovani che si vogliono candidare dovranno, dopo la pubblicazione del bando di concorso, scegliere un unico progetto e presentare domanda di ammissione direttamente all’ente promotore dello stesso.

Verranno convocati per un colloquio conoscitivo e saranno selezionati i primi idonei nella graduatoria. Tra il candidato selezionato e lo Stato viene sottoscritto un contratto speciale che regola l’impegno assunto tra le parti.

Quanto dura il servizio civile?

Il servizio civile ha una durata minima di 8 e massima di 12 mesi, varia a seconda del progetto.

Si può lavorare durante il servizio civile?

Si, il giovane durante tutto il periodo del servizio civile avrà un impegno settimanale di massimo 25 ore, e siccome non è un lavoro subordinato, non verrà cancellato dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità. Il giovane potrebbe avere un lavoro part-time soltanto se sono conciliabili l’uno con l’altro.

E l’indennità per la disoccupazione involontaria? Cosa succede con la Naspi?

Non essendo un rapporto di lavoro subordinato, il giovane mantiene comunque lo status e/o l’indennità di disoccupato, perciò entrambi i compensi (rimborso e Naspi) sono cumulabili, anche se con le dovute riduzioni e ricalcoli previsti dalla legge.

Il Servizio Civile Universale, infine, non è il Servizio Civile Regionale; nonostante condividano quasi la stessa denominazione, sono assoggettati a normative completamente diverse sotto ogni punto di vista: giuridico, economico e amministrativo.

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Il tema del servizio civile rimane un argomento vasto e particolare, in alcuni casi è stato un vero e proprio trampolino di lancio verso l’età adulta, soprattutto, per coloro che hanno deciso di dedicare un tempo della loro vita allo svolgimento di un’attività avente un duplice scopo, quello del socialmente utile e quello della crescita personale. È un’opportunità, non un ripiego!

E a tutti i giovani che vorranno prestare il loro servizio, auguriamo un futuro luminoso.

 

 

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